Le coppie che non litigano mai o che lo fanno poco, ma violentemente, sarebbero quelle più a rischio di rottura.
Litigare può infatti essere salutare, a patto che la lite sia gestita in modo costruttivo e con una buona dose di autocontrollo. Viene spontanea, a questo punto, la domanda: "come si fa a litigare in modo costruttivo?"
Il litigio è un aspetto naturale della vita, anche di quella di coppia, che di per sé contiene una carica emotiva particolare, intensa, viva e appassionata, che può esprimersi anche attraverso le grandi o piccole discussioni della vita di tutti i giorni. E' importante nello scontro provare a tenere in considerazione anche il punto di vista del partner, evitando atteggiamenti egoistici e violenti. Un buon litigio a viso aperto, senza atteggiamenti di sfida da parte di entrambi i partner, sarebbe dunque la giusta formula per una relazione sana e duratura? Recenti studi sostengono che litigare fa bene alla coppia, basta saperlo fare.
Ricordate "La guerra dei Roses", il bellissimo film in cui M.Douglas e K.Turner, dopo anni di matrimonio felice, distruggono la loro splendida villa nel disperato tentativo di eliminarsi a vicenda? La guerra dei coniugi Roses, come quella di tante coppie, nasce da incomprensioni stratificate; ciò che lega la coppia è la corsa al successo, non lo sviluppo di un vero rapporto interpersonale. Raggiunto il traguardo materiale, l'unica alternativa all'immobilità è, per la moglie, la rivendicazione di una propria autonomia, per il marito, il rifiuto di trattare come "persona" la dolce metà. Alla costruzione segue quindi la distruzione, consapevole e sfrenata, dove il litigio, diventato un conflitto esasperato, è come un boomerang che ferisce di ritorno.
Ho voluto appositamente citare questo film, esempio estremizzato di quello che può succedere in coppia, dove l'amore iniziale sembra improvvisamente scomparso e ad unire i partner rimane solo la voglia di farsi del male a vicenda. E dopo il litigio? E' importante anche in questo momento prestare attenzione a come ci si comporta, essendo quella del "post scontro" una fase delicatissima. Cercare di mantenere l'autocontrollo, ovvero ritornare in sé il prima possibile e riacquistare serenità senza rancori o pensieri di vendetta. Non permettere, aggiungo, che il litigio influisca sulle scelte che riguardano i figli, per esempio, rinforzerebbe la coppia e, viceversa, dire no su concessioni già fatte e mostrarsi in disaccordo solo perché si è appena finito di litigare sarebbe molto deleterio. Litigare e discutere non è dunque necessariamente espressione di un malessere, ma qualcosa che fa parte della comunicazione. D'altra parte non è facile e non è sempre possibile controllarsi e affrontare un dialogo con calma. In una coppia "sana" dove, dopo un litigio, si cerca di comprendere che cosa sia successo, di capire le motivazioni dell'altro, di fare autocritica e infine di trovare una giusta mediazione, anche con l'aiuto dell'esperto, venendosi incontro sui bisogni, richieste, opinioni, la discussione può diventare un'occasione di cambiamento e crescita. Una coppia cresce quando riesce ad affrontare i conflitti e andare oltre, dove le soluzioni non derivano dal prevalere dell'uno o dell'altro ma dalle risposte che insieme si riescono a formulare.
La Guerra dei Roses
Un film leggero e sofisticato allo stesso tempo, un film che provocatoriamente definirei "educativo" per riflettere su cosa non fare nelle relazioni.
Il tragico epilogo dovrebbe mettere in guardia le coppie che a volte giocano a farsi del male per rabbia o per vendetta...