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  • Dott.ssa Emilia Beani

Abuso di tecnologia? Dobbiamo affrontarlo come fossimo scalatori


Anche vostro figlio trascorre ore davanti allo schermo di un computer, navigando tra un sito e l'altro o parlando attraverso le "chat", le "mailing list" e i "newsgroup" di Internet? Il vostro compagno/a è spesso connesso in rete e non si accorge della vostra presenza?

Tecnologia: cosa succede se da risorsa diventano ossessione?

Le nuove tecnologie, quando vengono utilizzate nel modo appropriato, costituiscono una risorsa che consente di migliorare la qualità della nostra vita. Ma quando dall'uso passiamo all'abuso ci troviamo a vivere una situazione paradossale: da una parte abbiamo i nuovi strumenti tecnologici che ci allontanano sempre più dalle relazioni sociali autentiche, quelle vere, fatte di " persone ", di rapporti vis à vis...dall'altra parte noi tendiamo a costruire un " reale " legame di attaccamento a tutto ciò che è virtuale.

Perché ci nascondiamo dietro una barriera digitale?

Mi pongo e vi pongo una domanda: perché accade tutto questo? A mio parere è un modo per sfuggire alla complessità, alla delusione e a volte anche alla sofferenza che rischiamo quando ci mettiamo in gioco in una relazione reale vera, che non è esclusivamente sentimentale ma può essere amicale oppure una relazione fra colleghi di lavoro.

Davvero ci si può sentire soli nell'epoca di internet?

E' sufficiente schiacciare il tasto di un computer per metterci in contatto con il resto del mondo. Eppure, nonostante questo, ci sono molti giovani soli, che non riescono a stabilire un "reale" rapporto con gli altri ma hanno tantissimi amici virtuali. Apparentemente , sembrano comunicare. Ma bisognerebbe chiedersi: qual è la qualità di questo tipo di comunicazione? Il risultato è una comunicazione "mascherata", priva di emozioni che rischia di favorire la solitudine e l' incapacità di sostenere un autentico rapporto con gli altri. Chi passa parte del tempo on line è disinteressato all'altro e al legame, pratica una chiusura e, metaforicamente parlando, si racchiude in se stesso come dentro un bozzolo e si costruisce un'illusoria autosufficienza dove sostiene che "basto a me stesso"...

Adolescenti: l'importanza delle vere relazioni per loro è doppia!

Nell'adolescenza i giovani hanno il compito gravoso di formarsi un'identità, imparare a gestire emozioni e relazioni sociali, acquisire le competenze strategiche che serviranno per affrontare i problemi che la vita ci pone. Per rendere concreto tutto questo è necessario un punto di riferimento, la guida di un adulto con cui è possibile l'identificazione, lo scontro, lo scambio e la condivisione di una realtà che sia percepita e conosciuta, almeno in parte, da entrambe le generazioni. Senza guida il giovane si ritira dalla società, cui preferisce quella digitale che ha un impatto emotivo più superficiale. Insisto, i rapporti veri sono fatti di pazienza, dialogo, ascolto e confronto. Non dobbiamo mai perdere questi ingredienti, altrimenti la ricetta della vita si perde.

Quindi Dottoressa dobbiamo spegnere tutto e preoccuparci?

C'è di che spaventarci? No. Non dobbiamo mai perdere la speranza. E gli ostacoli che incontriamo dobbiamo saperli affrontare con prospettive diverse. Spesso uso la metafora della montagna. Come fanno gli scalatori davanti ad una montagna? Studiano il versante meno duro, ma alla fine arrivano alla vetta. Non parlo di uno scalatore, ma di una squadra, perché insieme è più facile affrontare le difficoltà, passarsi la corda, non scoraggiarsi, passarsi la borraccia".

Dottoressa Emilia Beani

Mediatrice Familiare

Potete prenotare un colloquio informativo gratuito presso il Centro Noi@Psiche, a Lavagna, potete fissare un appuntamento mandando un sms oppure telefonando al cell. 339 2204140 oppure è sufficiente inviare una e-mail all'indirizzo unacoppiaperlacoppia@gmail.com

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Dott. Luciano Rombi e Dott.ssa Emilia Beani

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